Il Conegliano Vadobbiadene Prosecco DOCG, conosciuto dai più come Prosecco di Valdobbiadene, è tra gli spumanti italiani più conosciuti nel mondo, tanto che molto spesso viene confuso con l'intera categoria degli spumanti: chi non ha mai sentito qualcuno chiedere ad un aperitivo un "prosecchino" intendendo una flute di spumante.
Il Prosecco di Valdobbiadene si produce in un'area molto limitata a nord di Treviso: l'area di produzione ricade interamente in una ventina di comuni tra cui Conegliano e Valdobbiadene, da cui il nome del vino, ma anche San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane e Vidor. All'interno di questa zona di produzione, però, il disciplinare ne identifica anche una, molto più ristretta ed antica, dove si produce il famosissimo Prosecco Superiore di Cartizze: questo vino si produce, infatti, esclusivamente nella frazione di S.Pietro di Barbozza, parte del comune di Valdobbiadene, un'area di soli 106 ettari. Il Rive, infine, è la massima espressione del territorio nel quale è prodotto: possono portare il nome aggiuntivo rive, solo quei vini Prosecco che provengono da un unico comune o da parte di esso.
Il Prosecco di Valdobbiadene si produce da un uvaggio composto esclusivamente da vitigni autoctoni del Veneto: è formato da almeno l'85% di uve Glera (il nuovo nome delle uve prosecco), con l'aggiunta eventuale di uve Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga, fino ad un massimo del 15%. Per la vinificazione con il metodo tradizionale, il disciplinare di produzione, però, ammette anche la presenza di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay a condizione che, comunque, le uve glera siano presenti almeno per l'85%.
Le uve destinate alla produzione del Prosecco di Valdobbiadene devono provenire da vigneti ubicati in terreni collinari e ben esposti alla luce solare. Le tecniche di coltivazione e la desità di impianto devono essere quelle tradizionali della zona, e comunque tali da consentire rese per ettaro inferiori alle 13,5 tonnellate. Per la produzione del Superiore di Cartizze e del Prosecco Rive, invece, le rese massime per ettaro scendono rispettivamente a 12 e 13 tonnellate. Inoltre, il disciplinare di produzione impone che le uve destinate alla produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive siano raccolte rigorosamente a mano.
Per quanto riguarda le tecniche di vinificazione e di rifermentazione, purtroppo, il disciplinare di produzione non fornisce molte indicazioni: anzi, omette del tutto di specificare quale debba essere la tecnica di presa di spuma, la sua durata, e l'eventuale periodo di invecchiamento. La sola disposizione è che "nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti, tradizionali della zona atte a conferire ai vini le caratteristiche peculiari". Il Prosecco di Valdobbiadene si ottiene generalmente attraverso il metodo Martinotti (detto anche Italiano o Charmat), ovvero attraverso la rifermentazione del vino base in grandi autoclavi di acciaio: il vino, addizionato di zuccheri e lieviti, è posto in grandi recipienti di acciao, chiusi ermeticamente. All'interno delle autoclavi, grazie all'azione dei lieviti, gli zuccheri si trasformano in anidride carbonica (le bollicine) in un tempo molto breve, circa 30 giorni. Questo consente di preservare inalterata tutta la freschezza del vino, che si manterrà molto fruttato e floreale. Scopri il metodo Martinotti
E', tuttavia, possibile, trovare dei vini Prosecco di Valdobbiadene ottenuti atrraverso il metodo classico, ovvero con la rifermentazione in bottiglia: in tal caso, il vino, che, come è già stato detto, può essere "corretto" anche con l'aggiunta di uve Pinot e Chardonnay, addizionato di zuccheri e lieviti (il liquore di tiraggio) è imbottigliato e posto a fermentare nuovamente su appositi sostegni detti "pupitre". Dopo circa un anno, durante il quale le bottiglie vengono girate più volte, per evitare sedimentazioni, si procede alla sboccatura, ovvero all'eliminazione dei sedimenti, ed alla chiusura della bottiglia con il classico tappo a fungo, eventualmente dopo l'aggiunta del liqueur de dosage. Scopri il metodo Classico
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco è prodotto nelle versioni Spumante, Brut, Extra-dry e Dry, frizzante e tranquillo, mentre generalmente il Superiore di Cartizze si produce solo nella tipologia Spumante Dry.
Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG Spumante
Il Prosecco di Valdobbiadene Spumante si riconosce per il suo tipico colore giallo paglierino chiaro ma molto brillante, e per un perlage (spuma) abbastanza fine e molto persistente. I profumi, vinosi ed intensi, sono sempre molto fruttati e floreali con classiche note di agrumi, pesca e mela verde, sempre più evidenti con l'aumentare del residuo zuccherino. Nei vini ottenuti con il metodo Classico si riconosce il caratteristico aroma di crosta di pane, tipico della rifermentazione in bottiglia. In bocca il prosecco di Valdobbiadene è allegro e vivace, molto morbido e piacevolmente sapido, con un finale piuttosto persitente, caratterizzato da una nota amarognola poco invasiva.
In tavola l'abbinamento varia a seconda della tipologia: se tutti sono il vino da aperitivo per antonomasia, il Brut è quello più adatto agli antipasti di mare o verdure, i risotti allo scoglio ed il pesce al forno, l'Extra-dry, il più tradizionale, si abbina meglio a minestre di legumi e frutti di mare, paste con delicati sughi di carne, formaggi freschi e carni bianche e soprattutto pollame, mentre il Dry si adatta meglio agli abbinamenti più particolari come dessert a base di pasticceria secca o cibi piccanti.
Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG Frizzante
Il Prosecco di Valdobbiadene Frizzante è la versione meno formale e di più facile beva. Alla degustazione si presenta con un colore giallo paglierino brillante, e con bollicine fitte e numerose. Il profumo è decisamente fruttato e floreale, molto intenso ed abbastanza complesso, ed il sapore è molto fresco e fruttato con una buona sapidità ed un finale lievemente amarognolo e poco persistente. Perfetto per un aperitivo, in tavola si serve in abbinamento ad antipasti o primi non troppo elaborati, a base di pesce o verdure.
Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG Tranquillo
Il Prosecco di Valdobbiadene tranquillo è forse il meno conosciuto dei tre. Il colore è giallo paglierino chiaro ed i profumi, sempre molto fruttati, ricordano la mela, la pera, ma anche la mandorla ed il miele. Il sapore è morbido e fruttato, piuttosto fresco e delicato, con un fondo leggermente amarognolo, poco persistente. Ottimo come aperitivo in tavola è il vino ideale per tutti gli antipasti leggeri, le verdure, anche crude, ed i piatti a base di uova.
Conegliano Valdobbiadene Superiore di Cartizze
Il Superiore di Cartizze, autentico cru della denominazione prodotto solo in un territorio scosceso di appena 106 ettari, è uno spumante sontuoso con un colore giallo paglierino piuttosto intenso, ed un profumo molto ampio e complesso, con aromi fruttati che vanno dalla mela alla pera, dall’albicocca agli agrumi, fino alla rosa, con una gradevole nota di mandorle glassate, che si manifesta nel finale. Il sapore è piacevolmente rotondo, morbido e sapido, con una buona vivacità ed un finale piuttosto lungo, dove si ritrovano le note fruttate. Tradizionalemte è prodotto nella versione Dry e si abbina a dolci della tradizione, pasta frolla, crostate di frutta e focacce, ma più recentemente si è iniziato a produrne una versione Brut, che è ideale con gli antipasti di mare e con tutti i piatti a base di cro
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