Dal 2008, il Recioto prodotto nella zona di Gambellara ha ottenuto il riconoscimento come vino DOCG, e quindi un disciplinare di produzione autonomo da quello di tutti gli altri vini di Gambellara.
La zona di produzione è la stessa del Gambellara Classico, e si identifica con un territorio piuttosto limitato attorno al comune di gambellara, che dà il nome al vino.
Per il Recioto di Gambellara, il disciplinare ammette la produzione solo di due tipologie: oltre alla tradizionale versione ferma, infatti, è possibile produrne anche una versione Spumante, ottenuta esclusivamente con l'ausilio di metodi naturali.
Il Recioto di Gambellara Classico DOCG si produce generalmente con uve Garganega in purezza, ma il disciplinare di produzione ammette anche un uvaggio composto da almeno l'80% di tali uve, con al massimo il 20% di uve Pinot Bianco, Chardonnay e Trebbiano di Soave.
Le uve destinate alla produzione del Recioto di Gambellara devono provenire da vigneti coltivati secondo le tecniche tradizionali della zona, a spalliera od a pergola, e ben esposti alla luce solare. La resa massima per ciascun ettaro di vigna è stabilita in al massimo 12.5 tonnellate, ma di queste solo la metà possono essere avviate all'appassimento ed alla successiva vinificazione. Dopo la vendemmia, quindi, le uve dovranno essere sottoposte ad una cernita rigorosissima, finalizzata a scegliere solo quei grappoli che consantano di mantenere altissimi gli standard qualitativi del Recioto di Gambellara.
Il nome del vino, infatti, Recioto deriva dall'abitudine dei contadini di queste zone, di scegliere non soltanto i grappoli più maturi, ma addirittura di utilizzarne soltanto la parte migliore, ovvero la "recia" (parola dialettale per orecchio), ovvero quella parte laterale del grappolo che solitamente riceve più sole. Dopo la selezione, i grappoli venivano legati insieme e posti ad appassire, dapprima legati alle travi delle soffitte, e poi su graticci, fino a quando non avessero raggiunto i giusto grado zuccherino.
Oggi questo metodo tradizionale ed "artigianale" è ancora molto usato, ma il disciplinare di produzione del Recioto di Gambellara Classico consente anche l'utilizzo di apposite fruttaie termo-condizionate, dove poter far appassire le uve Garganega in sicurezza, evitando la formazione di muffe indesiderate, ad una temperatura controllata. Le uve sono pronte per la vinificazione appena raggiungono un titolo alcolico naturale superiore a 13,5% vol.
La vinificazione, in bianco, avviene secondo tecniche tradizionali, con una fermentazione sulle bucce che può arrivare anche ad alcuni giorni. Solitamente i produttori scelgono di sottoporre i loro vini ad un periodo di invecchiamento che può essere anche abbastanza prolungato, sebbene, il disciplinare di produzione non faccia alcun esplicito riferimento ad un periodo minimo di invecchiamento.
Il Recioto di Gambellara Classico è un vino piuttosto alcolico (14,5% vol) che mostra, alla degustazione, un colore giallo dorato più o meno intenso con eventuali sfumature ambrate e profumo intenso e complesso, decisamente fruttato, con il classico bouquet dei vini passiti che ricorda i frutti canditi, le mandorle tostate, la marmellata di arancia ed il miele di acacia. Il gusto può essere dolce od amabile, con una buona struttura ed una leggera acidità di base ed un fondo vagamente amarognolo, che lo rendono difficilmente stucchevole. Nel finale, spesso lunghissimo, netto e pulito, tornano le note ammandorlate e fruttate, accompagnate, talvolta da una piacevole sensazione di legno.
Vino tradizionalmente da dessert o da meditazione, il Recioto di Gambellara si abbina alla pasticceria secca, alle torte casalinghe ed alle crostate con confettura di frutta. Da provare anche l'abbinamento con i formaggi stravecchi ed erborinati e servito fresco anche con il foie gras.
Il Recioto Spumante di Gambellara Classico si produce, come detto, attraverso tecniche di rifermentazione naturale: dopo una prima fermentazione, lenta ed a basse temperature, solitamente i produttori scelgono il metodo in autoclave, non tanto perchè significativamente più veloce, ma perchè quello più idoneo ma mantenere inalterato il caratteristico profumo fruttato del vino.
Nel bicchiere troveremo, così, un vino abbastanza alcolico (13,5% vol) con una spuma fine e presistente, un perlage sottile, ed un colore giallo dorato più o meno intenso. I profumi, molto ampi, intensi e complessi, sono decisamente fruttati, con note che spaziano da quelli tipici dell'uva passa alla mandorla, l'albicocca ed il miele. In bocca la dolcezza, sempre moderata, è ben bilanciata da una leggera sapidità, che rende Il Recioto Spumante mai stucchevole. Al gusto esplodono gli aromi fruttati già percepiti al naso, accompagnati da una buona vivacità e da un corpo moderato; il finale è spesso lunghissimo e chiude con una leggera nota amarognola che invita ad un secondo bicchiere.
Eccellente vino da fine pasto, il Recioto Spumante va servito fresco in abbinamento a dessert a base di pasta lievitata, dolci al cucchiaio, crostate di frutta fresca e macedonie.
La zona di produzione è la stessa del Gambellara Classico, e si identifica con un territorio piuttosto limitato attorno al comune di gambellara, che dà il nome al vino.
Per il Recioto di Gambellara, il disciplinare ammette la produzione solo di due tipologie: oltre alla tradizionale versione ferma, infatti, è possibile produrne anche una versione Spumante, ottenuta esclusivamente con l'ausilio di metodi naturali.
Il Recioto di Gambellara Classico DOCG si produce generalmente con uve Garganega in purezza, ma il disciplinare di produzione ammette anche un uvaggio composto da almeno l'80% di tali uve, con al massimo il 20% di uve Pinot Bianco, Chardonnay e Trebbiano di Soave.
Le uve destinate alla produzione del Recioto di Gambellara devono provenire da vigneti coltivati secondo le tecniche tradizionali della zona, a spalliera od a pergola, e ben esposti alla luce solare. La resa massima per ciascun ettaro di vigna è stabilita in al massimo 12.5 tonnellate, ma di queste solo la metà possono essere avviate all'appassimento ed alla successiva vinificazione. Dopo la vendemmia, quindi, le uve dovranno essere sottoposte ad una cernita rigorosissima, finalizzata a scegliere solo quei grappoli che consantano di mantenere altissimi gli standard qualitativi del Recioto di Gambellara.
Il nome del vino, infatti, Recioto deriva dall'abitudine dei contadini di queste zone, di scegliere non soltanto i grappoli più maturi, ma addirittura di utilizzarne soltanto la parte migliore, ovvero la "recia" (parola dialettale per orecchio), ovvero quella parte laterale del grappolo che solitamente riceve più sole. Dopo la selezione, i grappoli venivano legati insieme e posti ad appassire, dapprima legati alle travi delle soffitte, e poi su graticci, fino a quando non avessero raggiunto i giusto grado zuccherino.
Oggi questo metodo tradizionale ed "artigianale" è ancora molto usato, ma il disciplinare di produzione del Recioto di Gambellara Classico consente anche l'utilizzo di apposite fruttaie termo-condizionate, dove poter far appassire le uve Garganega in sicurezza, evitando la formazione di muffe indesiderate, ad una temperatura controllata. Le uve sono pronte per la vinificazione appena raggiungono un titolo alcolico naturale superiore a 13,5% vol.
La vinificazione, in bianco, avviene secondo tecniche tradizionali, con una fermentazione sulle bucce che può arrivare anche ad alcuni giorni. Solitamente i produttori scelgono di sottoporre i loro vini ad un periodo di invecchiamento che può essere anche abbastanza prolungato, sebbene, il disciplinare di produzione non faccia alcun esplicito riferimento ad un periodo minimo di invecchiamento.
Il Recioto di Gambellara Classico è un vino piuttosto alcolico (14,5% vol) che mostra, alla degustazione, un colore giallo dorato più o meno intenso con eventuali sfumature ambrate e profumo intenso e complesso, decisamente fruttato, con il classico bouquet dei vini passiti che ricorda i frutti canditi, le mandorle tostate, la marmellata di arancia ed il miele di acacia. Il gusto può essere dolce od amabile, con una buona struttura ed una leggera acidità di base ed un fondo vagamente amarognolo, che lo rendono difficilmente stucchevole. Nel finale, spesso lunghissimo, netto e pulito, tornano le note ammandorlate e fruttate, accompagnate, talvolta da una piacevole sensazione di legno.
Vino tradizionalmente da dessert o da meditazione, il Recioto di Gambellara si abbina alla pasticceria secca, alle torte casalinghe ed alle crostate con confettura di frutta. Da provare anche l'abbinamento con i formaggi stravecchi ed erborinati e servito fresco anche con il foie gras.
Il Recioto Spumante di Gambellara Classico si produce, come detto, attraverso tecniche di rifermentazione naturale: dopo una prima fermentazione, lenta ed a basse temperature, solitamente i produttori scelgono il metodo in autoclave, non tanto perchè significativamente più veloce, ma perchè quello più idoneo ma mantenere inalterato il caratteristico profumo fruttato del vino.
Nel bicchiere troveremo, così, un vino abbastanza alcolico (13,5% vol) con una spuma fine e presistente, un perlage sottile, ed un colore giallo dorato più o meno intenso. I profumi, molto ampi, intensi e complessi, sono decisamente fruttati, con note che spaziano da quelli tipici dell'uva passa alla mandorla, l'albicocca ed il miele. In bocca la dolcezza, sempre moderata, è ben bilanciata da una leggera sapidità, che rende Il Recioto Spumante mai stucchevole. Al gusto esplodono gli aromi fruttati già percepiti al naso, accompagnati da una buona vivacità e da un corpo moderato; il finale è spesso lunghissimo e chiude con una leggera nota amarognola che invita ad un secondo bicchiere.
Eccellente vino da fine pasto, il Recioto Spumante va servito fresco in abbinamento a dessert a base di pasta lievitata, dolci al cucchiaio, crostate di frutta fresca e macedonie.
Nessun commento:
Posta un commento